martedì 29 marzo 2011
venerdì 28 maggio 2010
domenica 11 aprile 2010
Pollo alle albicocche e miele
Ingredienti per 4 persone:
olio d'oliva
2 cipolle finemente tritate
4 petti di pollo
zenzero fresco finemente tritato
cannella
300 ml di brodo di pollo o vegetale
175 gr di albicocche disidratate
1 cucchiaio di miele di Sorelle Nurzia
50 gr di gherigli di noce
coriandolo
riso o cous cous per accompagnare
Tagliare il pollo a pezzetti e dorarlo con olio e cipolla. Nel frattempo preparare il brodo ed aggiungervi zenzero, spezie, albicocche, noci (lasciare da parte alcuni gherigli per guarnizione) ed il miele. Aggiungere al brodo il pollo e continuare la cottura per circa 40 minuti, fino a quando il composto risulta denso e caramellato. Servire accompagnato da riso basmati o cous cous.
martedì 3 novembre 2009
Eleganza in ufficio
La semplicità degli spazi ben si accompagna all'eleganza degli arredi, che uniscono cromaticamente la lunimosità del beige all'intensità della tinta caffè, alternando finiture lucide e opache. L'insieme risulta molto accogliente pur mantenendo un'immagine seria e professionale adatta alla funzione prevista per questo spazio.
Di particolare efficacia la scelta delle porte bianche, di linea moderna con inserto metallico, e dei battiscopa bianchi, che staccano pavimento e pareti individuando un profilo in contrasto dall'effetto molto luminoso coordinato al soffitto bianco.
mercoledì 14 ottobre 2009
Graffiti e AerosolArt, una nuova forma d'arte
Ha iniziato a dipingere nel 1997 i suoi primi graffiti con la tag “Style1”. Nel tempo ha evoluto uno stile tridimensionale personale che consiste nello scrivere le lettere della sua tag disegnando dei nastri che si sviluppano nello spazio fluttuando, arricciandosi ed intersecandosi.
L’originalità del suo stile lo ha portato a dipingere in manifestazioni svoltesi in tutte le principali città italiane, ma anche estere come Eindhoven, Zurigo e Los Angeles. Nel 2008 ha personalizzato le scarpe con le quali il nazionale di salto in alto Alessandro Talotti, ha gareggiato alle Olimpiadi, ora sono esposte presso il Museo Olimpico di Losanna.
Numerose le pubblicazioni dei suoi lavori su siti internet, del settore e non, e su riviste nazionali ed internazionali tra cui spicca l’intervista su Contemporary Art di Londra.
È suo interesse inoltre cercare di dare una visione dell’AerosolArt come forma d’arte mediante il sito “Aerosolart.it” nel quale viene esposto il materiale di artisti di tutta Italia dopo un’accurata selezione qualitativa. A questo si aggiunge il progetto di Street Art e Street Wear chiamato Be Happy Project. Nato inizialmente solo come una serie di stickers, ha poi intrapreso anche la via dei graffiti e di vari gadgets.
Messi in contatto i clienti e il grafico, proposta una bozza e valutata positivamente, sembra che il dipinto si farà. Appena possibile inserirò un post sul lavoro realizzato. Nel frattempo guardatevi le sue creazioni su www.style1.org
mercoledì 7 ottobre 2009
Un matrimonio perfetto!
Tutto si è svolto alla perfezione sia per la splendida giornata di sole sia per l'impeccabile organizzazione dell'evento che è stata curata da Alessandra Ambrosini di Silovoglio non solo nozze.
La giovane wedding planner di Udine ha gestito con abilità il difficile compito di accordare le mie indicazioni con quelle, molto diverse, di mio marito; direi che avevamo aspettative opposte rispetto al matrimonio, sia per la celebrazione del rito che per i successivi festeggiamenti. Alessandra ci ha guidato nelle scelte senza forzarci in alcun modo, consigliandoci un ottimo catering e seguendo l'evento durante tutto il suo svolgimento, compresi i preparativi. In questo modo siamo arrivati al matrimonio senza stress e abbiamo affrontato con estrema serenità la giornata.
Se volete sposarvi vi consiglio Silovoglio!
Silovoglio non solo nozze
via Castellana 12a,
33100 Udine
www. silovoglio.eu
martedì 6 ottobre 2009
Una meridiana sorridente
lunedì 5 ottobre 2009
Tutta un'altra atmosfera!
La zona giorno nella versione prima dei lavori
A seguire le immagini della zona giorno dopo gli interventi di tinteggiatura e l'inserimento della nuova cucina in sede della precedente che hanno tenuto i precedenti proprietari.
Visti i problemi di luminosità della stanza, nonostante la favorevole esposizione a sud si è pensato di eliminare i tendaggi ed eventualmente sostituirli con dei pacchetti a vetro, di collocare in modo più funzionale gli arredi già in possesso dei committenti e di sostituire i corpi illuminanti asportati dai vecchi proprietari con alcune nuove lampade da armonizzare con quelle ereditate dalla precedente abitazione dei nuovi proprietari.
lunedì 21 settembre 2009
Nuovo blog per l'arte
http://www.laura-arte-laura.blogspot.com
martedì 15 settembre 2009
Decorazione Decò
I mobili preesistenti sono stati ridisposti in modo da consentire una fruizione più efficente dello spazio nel soggiorno, adattandone alcuni agli spazi disponibili con un abile lavoro di falegnameria. Le decorazioni pittoriche hanno contribuito a ridisegnare gli interni, utilizzando colori naturali ma vivaci in contrasto con tinte più morbide e delicate. L'ingresso è stato evidenziato ponendo sulla testa del muro di separazione una decorazione in stile Decò realizzata da Miriam Causero; sono stati utilizzati i colori dominanti nella stanza rendendo l'atmosfera elegante e armoniosa.
Particolare della decorazione
giovedì 7 maggio 2009
Treviso mon amour - nuova mostra d'arte
giovedì 16 aprile 2009
Personale a Treviso
Questo mese di aprile la personale “La descrizione di un attimo” fa tappa a Treviso, presso l’Osteria da Arman. I temi proposti sono inalterati, foglie e fiori incorniciano il cielo primaverile, nella descrizione di un istante più emotivo che reale.
Accanto alla produzione del 2006-2008 si affiancano i nuovi lavori dove attraverso una tecnica composita di collage e acrilico prendono vita scenarii astratti popolati da muse e ispirati al mondo della musica classica.
Dal 15 al 26 aprile 2009
presso
Osteria da Arman, via Manzoni 27, TREVISO.
martedì 30 dicembre 2008
Vivere in esterni: la terrazza attrezzata
Talvolta le dimensioni delle terrazze non consentono di utilizzare l'arredamento per esterni reperibile in commercio in quanto difficilmente collocabile o poco affine ai vostri gusti; i designer dello studio Archadia vi aiuteranno nella definizione degli spazi esterni, fornendovi la loro consulenza per creare arredi su misura o scegliere i complementi più adatti. Vi guideranno nella scelta dei materiali, seguendo e coordinando gli artigiani durante la realizzazione degli arredi, finchè non verrà creata la giusta atmosfera. Metteteci alla prova!
venerdì 19 dicembre 2008
Menu for Hope V
L’anno scorso sono stati raccolti $ 91.188.
Quest'anno la donazione va a favore di progetti educativi e alimentari destinati al Lesotho (Sud Africa).
Se siete interessati a saperne di più visitate questo blog:
http://machetiseimangiato.wordpress.com/2008/12/18/menu-for-hope-v/
mercoledì 10 dicembre 2008
Silovoglio!
La filosofia di Silovoglio è di fondere lavoro e divertimento, perché credo che sia il modo più efficace di creare con leggerezza e spontaneità ambientazioni da sogno. Farsi trasportare emotivamente dai sogni degli sposi è fondamentale per poter dar corpo ai loro desideri. Direi che effettivamente si potrebbe sintetizzare Silovoglio dicendo “diamo spazio alla fantasia!”
La perfetta riuscita di un evento si ottiene attraverso una ferrea organizzazione e coordinazione. Questo è il retro della medaglia dell'aspetto più fantasioso e creativo.
Un matrimonio ben riuscito è quello che è stato maggiormente in grado di interpretare la coppia, quello che ha saputo coglierne le aspettative.
Proprio in questo modo ogni cerimonia sarà assolutamente unica e, diciamo, su misura.
I dettagli sono proprio questi, l'unicità, un evento ritratto, che proprio perché specchio della coppia non assomiglierà mai ad un altro!Avere un unico referente è importante per i tuoi clienti?
Direi che è una delle comodità principali del servizio di wedding planner: qualsiasi comunicazione inerente i preparativi, un'esigenza, l'aggiunta di un dettaglio, un ripensamento su un allestimento, sarà sufficiente chiamare un'unica persona che si adopererà per modificare il progetto in base alle nuove esigenze. Non è inoltre da sottovalutare l'enorme risparmio di tempo nel non dover contattare sempre tutti i fornitori man mano che ci si avvicina alla data delle nozze. Il wedding planner ruota intorno a te e sarà piuttosto lui a ricordarti le scadenze.
I sogni di chi si deve sposare sono sempre molto insoliti in termini di atmosfera e anche di ambientazioni e la cosa che cerco sempre di fare e di non smorzare queste fantasie solo perché di difficile realizzazione, ma mi adopero affinché proprio si materializzi il sogno!
Un matrimonio davvero fuori dalle righe si potrebbe immaginare con una vera e propria ambientazione marina, dove eleganti costumi da bagno e prendisole sostituiscono i soliti abiti da cerimonia, tutto bordo piscina, oppure potrebbe essere un matrimonio in cui cerimonia e rievocazione storica si fondono, dagli abiti alle libagioni, dalla musica all'intrattenimento.
Sceglierlo significa arrivare al giorno delle nozze più rilassati e sicuri che ci sarà chi penserà per noi per tutto quello che concerne tempi, allestimenti addobbi e bonton da cerimonia; una persona che non farà nulla che non sia stato precedentemente concordato a tavolino, permettendo agli sposi di godersi effettivamente la propria festa.
Con il wedding planner avremo una cerimonia molto curata e perfettamente coordinata, un concerto di profumi, musiche ed emozioni non solo per gli sposi ma anche per tutti gli ospiti!
sabato 22 novembre 2008
Pianificazione e studi ambientali - territoriali, per consulenze e progettazione vi presentiamo la dott.sa Emanuela Snidaro
Vi presentiamo quindi la dott.sa Emanuela Snidaro che si occupa di pianificazione territoriale con esperienze maturate in VAS e VIA, progettazione, studi ed analisi ambientali e territoriali.
Contattandoci e richiedendo la sua specifica consulenza, riceverete direttamente la sua risposta, sul blog o privatamente; la dott.sa Snidaro si renderà disponibile a collaborare con Professionisti e Studi di architettura, urbanistica, ambiente ed ingegneria.
La dott.sa Snidaro ha maturato una grande esperienza grazie alle sue collaborazioni professionali con Italferr S.p.A. (Società di Ingegneria del Grupp Ferrovie dello Stato), Sviluppo Italia Aree Produttive S.p.A. , Ministero Ambiente e Tutela del Territorio, Ministero dell'Ambiente - Servizio Valutazione di Impatto Ambientale nonchè altre importanti esperienze. Per ricevere il suo Curriculum Vitae e/o una più approfondita descrizione delle Sue competenze, Vi invitiamo a contattarci senza impegno.
martedì 11 novembre 2008
Maniglie insolite
giovedì 16 ottobre 2008
Acquisti di Natale: cosa, come, quanto
Saremo assorbiti a poco a poco dall'atmosfera calda e festosa che ci farà pensare con serenità alle belle sorprese della nostra infanzia? Oppure arriveremo al 24 un po' nevrotici e tormentati dalla ricerca di un oggetto qualunque pur di non presentarci a mani vuote ad un ricevimento?
Meglio quindi iniziare a riflettere per tempo su ciò che vogliamo ricevere o regalare, se ci accontentiamo di piccoli oggetti e che significato abbiano per noi, se è sufficiente che siano evocativi di un'atmosfera natalizia o se debbano essere in qualche modo utili, o piuttosto legati unicamente alla tradizione.
Ecco quindi un piccolo sondaggio: andate qua e rispondete a poche semplici domande, che vi aiuteranno a capire come fare anche quest'anno un regalo davvero gradito.
Se lasciate l'email, dopo aver risposto, vi mando il catalogo dei miei quadri.
Grazie mille per la collaborazione. Laura
venerdì 3 ottobre 2008
L’impatto estetico di menù
L’impatto estetico di menù
Ottobre 1, 2008 di rossdibi
Ossia come accogliere al meglio gli ospiti
Le opinioni di un architetto
I colori, i profumi, i piccoli tocchi…tutte elementi che adornano un pranzo,una cena, un picnic e che possono rendere ancora più unico il tempo passato davanti a del buon cibo.
Spesso a questi elementi dedico poca attenzione, se sono io a cucinare. Al più cerco una tovaglia colorata, disincanta per gli amici, o qualcosa di un po’ più glamour e fuori dal solito per La Cavia. Mentre apprezzo sempre tantissimo il gusto di questi surplus quando sono l’invitata. Ma se un’amica mi accoglie in camera sua, se fuori sede, mi diverto ugualmente, senza fare tanto la snob o senza pretendere di essere accolta in pompa magna.
Ma qui vogliamo imparare come fare le cose al meglio e soprattutto senza fare inimmaginabili errori. Ecco allora che ricorro ad una persona a me molto vicina, siete pronti? Ecco l’intervista a mia cugina, dall’allenato gusto estetico e con un passato di risate pomeridiane con me (come dimenticarsi i nostri vari tentativi di fare i croissant o di fare, stavolta con successo, i bignè!). Ho assistito anche ai suoi primi esperimenti con la macchina fotografica, come a Londra con la pellicola in bianco e nero, con l’illustrazione per l’infanzia, per i vari concorsi in particolare di Bologna e Bordano con la musica data la sua splendida voce. Ora ha anche un suo studio di bio-archittetura.
Salto i convenevoli e passiamo alle domande che direttamente hanno a che fare con l’impatto estetica di un menù.
Le riviste patinate quando parlano di come decorare il tavolo, fanno invidia con le foto che presentano e un po’ di tristezza per quanto i loro suggerimenti siano impossibili da seguire. Tu da cosa partiresti per rendere interessante una tavola, prima dell’arrivo del cibo?
Quando penso a come decorare la mia tavola, più che far riferimento alle foto delle riviste mi piace rievocare l’atmosfera piacevole di alcuni locali di gusto e che mi hanno lasciato un buon ricordo. Le foto delle riviste denotano un’impeccabile perfezione nei dettagli, un ottimo lavoro di art buyer, descrivono situazioni belle da guardare ma un po’ fredde.
Per rispondere a questa domanda ho pensato subito a cosa mi colpisce quando dalla vetrina devo scegliere se entrare in un ristorante piuttosto che in un altro.
Innanzitutto l’atmosfera non è data solo dalla tavola, ma anche dall’ambiente, tutta la sala da pranzo dev’essere riscaldata da un’aura soprattutto intima direi, dev’essere un nido caldo in cui sedersi, rilassarsi, guardarsi attorno, soffermando l’attenzione su tanti piccoli dettagli sui quali commentare e chiacchierare assieme.
Mi piacciono quindi le luci calde, le candele, i paralumi, un certo numero di elementi che creano disordine e interesse attorno, quali, ad esempio mensole su cui tra i vari oggetti non manchino mai curiosi libri di cucina.
Per arrivare poi alla tavola decorata da candele e fiori. Abbandonando magari l’idea classica del mini vaso di fiori con la rosa solitaria, penso ad un bel bicchiere da brandy ampio con un’orchidea galleggiante all’interno, che è come un semplice mondo trasparente in cui tuffare lo sguardo.
Chi non ha una rosa solitaria a casa ! Scherzo …Continua pure.
Personalmente mi piacciono le tavole molto imbandite, con piatti, sottopiatti e tanti calici per i vini che creano uno stupendo scintillio e giocose trasparenze. Penso a certi interni di sale da pranzo di Ralph Lauren Home . Una tavola molto “piena” dà immediatamente un senso di calore ed accoglienza, secondo me è il miglior benvenuto.
Io noto spesso i colori, su quali colori puntare per dare un tocco di allegria ad una cena in casa, o in terrazzo, o per un picnic?
In questo caso dipende dalla stagione e dalla situazione. In linea di massima colori come il bordeaux, il rosso cupo o il verde scuro sono piuttosto caldi e autunnali, da soli o abbinati insieme si armonizzano al colore naturale dei cibi e delle verdure, si adattano molto bene alla definizione di una sala da pranzo ed hanno anche un tono più informale. Mi viene in mente un locale del mio paese, specializzato nella degustazione del tipico prosciutto sandanielese, dove i colori beige e verde cupo sono dominanti e risultano perfetti per esaltare i toni rosati dell’affettato .
Per un picnic o una cena in terrazzo non esiterei a mescolare tra loro stoviglie di fattura e colori diversi, in un’apparente casualità, ad abbinare il vecchio piatto della nonna, dal bordino dorato e fiorellini, con uno più moderno e minimal. L’effetto è molto divertente.
O anche bicchieri di diversa fattura, magari comprati uno o due alla volta ai mercatini dell’antiquariato. Lo ammetto non è una mia proposta, l’ho letta su qualche rivista. Ma dicevi …
Per chi ha la fortuna di cenare in una casa al mare, consiglio di adottare uno stile provenzale con abbinamento di bianco e blu oppure di verde chiaro e lavanda, molto fresco ed estivo.
Per le situazioni più sobrie, colori avorio, beige, grigio tortora con qualche tocco di fucsia per sdrammatizzare. Amo molto tutti gli accostamenti cromatici ed il romanticismo di Tricia Guild
Ma quanto contano i fiori su una tavola? Nelle foto glamour ci sono sempre, ma io non li ho mai usati.
Sono un elemento che crea interesse e anima la tavola, non tanto per il tocco di colore quanto per la presenza di elementi vivi, il fiore, e l’acqua che si muove all’interno di un recipiente trasparente e genera naturalmente un delicato perlage. Suggerisco, come dicevo prima un vaso di vetro sottile o un calice basso e largo, ed un fiore galleggiante, reciso alla base della corolla dall’ampia superficie, come appunto, l’orchidea o la gerbera. In una situazione più informale trovo stupendi anche i piccoli fiori di campo o dell’orto di stagione, come delle semplici calendule, abbinati ad un calice meno sobrio o utilizzati per decorare le pietanze, com’è usanza della Trattoria Sale e Pepe di Stregna (UD), recentemente ospitata dalla Clerici alla Prova del cuoco .
E per le candele?
E’ essenziale, oltre alla candela, un elemento che ne esalti e diffonda la luce. Un portacandela in stile etnico con tanti forellini che creano tremule ombre attorno è l’ideale per una cena estiva. Mi piacciono molto i portacandele rossi, di vetro semplice. Non è necessario siano sofisticati per creare un effetto magico, si possono fare anche da soli, dipingendo con colori per vetro un vecchio vasetto di yogurt.
Altri suggerimenti un po’ di bio-architettura per una cena. Ci hai appena suggerito che un vasetto di vetro di yogurt può diventare un portacandele. Altra suggerimenti “bio”, parola molto glamour, dall’elevato impatto estetico?
L’argomento “bio” mi fa pensare istintivamente al riciclo e alla continua vita degli oggetti che usiamo. Quindi per uno spirito totalmente bio, ti proporrei di sostituire il fiore reciso che malgrado tutto avrebbe vita breve, con qualche talea di una pianta che produca radici anche in acqua, ad esempio la Scindapsus, molto fine e decorativa con le sue foglie a cuore striate di giallo; in questo modo dopo qualche giorno avresti una nuova piantina.
Ed ora uno pseudo-quiz psicologico, se inviti degli amici, preferisci invitarli a pranzo o a cena o al brunch o altro?
Come preferisci ospitarli? Cucina, salotto, terrazzo…
Preferisco sempre la cena, perché lo ritengo il momento più rilassante della giornata in cui poter gustare atmosfere e racconti. Ospiterei gli amici in cucina perché è l’ambiente più vissuto della casa e allo stesso tempo quello più intimo, dove ritrovare convivialità e calore familiare.
Quale colore sceglieresti per le decorazioni della serata? E’ ammessa una solo risposta.
La mia cucina è molto minimal, grigio antracite con pareti verde acido, perciò animerei la tavola con stoviglie verde acido abbinate al violetto, tovaglia bianca.
Quale piatto vorresti loro preparare per dare un tocco speciale alla serata e come lo presenteresti?
Preparerei dei piccoli antipasti stuzzicanti come i croccanti involtini di prugne secche e pancetta passati al forno.
Amo molto i piatti unici, in particolare quelli con carne o verdura abbinata a riso basmati o cuscus. In questo caso proporrei il pollo con noci e albicocche Grande piatto piano per il pollo, guarnito con qualche gheriglio di noce, da accompagnare con il basmati in una ciotolina a parte. Il tutto arricchito da salse dolci o piccanti in mini ciotole per ogni commensale. Aggiungerei anche le bacchette cinesi in questo caso, anche solo per decorare.
Infine, se sono io che ti invito a cena, che cosa, da un punto di vista estetico, non vorresti mai trovare in tavola?
Un posacenere!
Neanche con la rosa solitaria ? Ahaha. Grazie Laura.
______________________
L’intervistato si presenta …
Laura, friulana, architetto. Dopo gli studi, il tirocinio e la collaborazione con il Centro di Catalogazione di Villa Manin, ho deciso di esordire nella professione indipendente assieme alla mia amica e collega Miriam Causero. Abbiamo così dato vita ad Archadia , un team di progettazione architettonica e arredo d’interni, trasformando in lavoro la passione comune per l’arte e l’interior design. Nel frattempo proseguo la mia ricerca artistica, che dall’illustrazione per l’infanzia e la fotografia approda alla pittura, attraverso un percorso di suggestioni quotidiane e costante sperimentazione su tecniche e materiali. Diverse opere fotografiche e pittoriche hanno ricevuto riconoscimenti, come l’esposizione nel Padiglione Italia ai Giardini della Biennale di Venezia.
Links relativi all’attività di Laura:
Studio Archadia
Donna Innovation
Folkest
Una mostra pittorica recente
Link relativi al tema dell’intervista:
Ralph Lauren Home
Tricia Guild
mercoledì 1 ottobre 2008
Rosa antico per interno signorile
L’intervento ha coinvolto un ampio soggiorno con caminetto e zona pranzo, in comunicazione diretta con l’ingresso all’appartamento.
La richiesta dei committenti era rivolta a rimodernare l’atmosfera della casa mantenendo tuttavia gli elementi d’arredo della zona pranzo. Un altro desiderio era anche di costituire uno spazio più raccolto e tuttavia ampio per l’ingresso, separandolo parzialmente dalla zona living.
Il tema dell’ingresso è stato l’iniziale motore del progetto. In luogo dell’ampio atrio che traguardava il portoncino d’ingresso si è progettato un mobile divisorio che ne racchiudesse la vista dall’interno. Il mobile, ripartito in un settore con mensole a giorno e in un settore di contenimento, ha risolto il senso di incompiutezza dello spazio. Il retro del mobile rivolto verso il portoncino è divenuto una vera e propria parete a cui addossare specchio e tavolino. Di fronte all’ingresso lo spazio inutilizzato della nicchia è stato tamponato con un mobile su misura con funzione di guardaroba e, alla base, cassettone per la legna; un mobiletto ad incastro più contenuto ha risolto la zona telefono. In tal modo i cavi sono stati inglobati completamente nel mobile e la parete più libera e pulita ha conferito un senso di maggiore luminosità all’ingresso.
domenica 11 maggio 2008
WHEREVER? DESIGN AND ARCHITECTURE
giovedì 24 aprile 2008
Le ore del sole: meridiane e orologi solari
sabato 12 aprile 2008
La descrizione di un attimo
La descrizione di un attimo è una canzone dei Tiromancino. Racconta un incontro con una amore ritrovato, nel mio caso, la pittura. Ritorno all’arte figurativa dopo un lungo percorso dedito all’illustrazione per l’infanzia e ad una rappresentazione asservita al testo narrato.
In secondo luogo i miei dipinti sono, dal punto di vista lirico, la descrizione di un attimo, un attimo transitorio, per certi versi inafferrabile e solo parzialmente rappresentabile attraverso il colore ed il segno. I miei soggetti sono per lo più floreali, raffigurati in scorci molto forti dal basso e strutturati in composizioni dinamicamente studiate sullo sviluppo diagonale. I fiori si armonizzano con uno sfondo che dà loro risalto, che è loro complementare. A volte astratto altre volte trasfigurato in cieli spesso animati da nuvole, lo sfondo è in realtà il vero protagonista del racconto, del quale i fiori sono soltanto il pretesto, è la visione oltre lo spazio percepibile, è la visione che caratterizza l’atmosfera inafferrabile dell’attimo.
Ho deciso dedicarmi nuovamente alla pittura nel momento in cui ho sentito il bisogno di costruire un diario figurativo delle emozioni, un racconto di memoria, e fare quindi dei miei dipinti non la rappresentazione delle parole ma dei silenzi. In questo senso è stato decisivo l’incontro con l’estetica raffinata del cinema giapponese ed in particolare con un film, “Dolls” di Takeshi Kitano.
Dal punto di vista compositivo, infatti, nella mia pittura c’è un forte riferimento alle stampe giapponesi ed in particolare alle opere di Hokusai. La composizione è una compresenza bilanciata di pieni e vuoti, lo sfondo è un silenzio carico di significato, non è vuoto o assenza di pittura, racconta l’equilibrio.
La composizione può essere isolata dal contesto. Il dipinto è realizzato in modo che, da una particolare angolazione, del soggetto si possa visualizzare solamente la silhouette. Questo effetto è ottenuto grazie all’applicazione di foglia oro oppure dipingendo lo sfondo ad olio in modo da conferire lucentezza alla superficie. Il soggetto è opaco, dipinto direttamente ad acquarello sulla tavola. Il legno, allora, diventa nuovamente materia viva, assorbe e diffonde il colore lungo le venature, ricreando la trasparenza e la delicatezza del fiore.
domenica 2 marzo 2008
Una mela al giorno - Blog Event 3 Marzo 2008
Questo post celebra una stupenda iniziativa della mia cara amica Rossella. Il blog event intitolato Una mela al giorno - Blog Event 3 Marzo 2008, da lei organizzato verte sull'invio di una ricetta per un piatto allegro e pieno di vita... per saperne di più vi rimando al suo blog, dalle sue parole riuscirete a comprendere la bellezza di quest’idea: http://machetiseimangiato.wordpress.com/2008/02/01/una-mela-al-giorno-blog-event-3-marzo-2008/
Per l’evento Una mela al giorno - Blog Event 3 Marzo 2008, ho scelto la ricetta della TORTA DI MELE COPERTA tratta dal famoso libricino mignon di Anneliese Kompatscher “I DOLCI – il gusto di una tradizione nelle Dolomiti”, edito da Athesia, 1990.
La ricetta rappresenta simbolicamente la nostra amicizia nel senso che il libricino che la illustra è stato assiduo compagno dei nostri pomeriggi sperimental-culinari, nel lontano 1990-91, un periodo in cui la nostra creatività dolciaria si sfogava durante gli afosi pomeriggi estivi nelle ombrose cucine del paesello natio. Ricordo l’emozione di sfogliare le ricette, di scambiarcele, ricopiandole a vicenda dai quei tesori di sapere familiare che sono i libri di cucina e le dispense “fai da te” delle nostre mamme. I libri non erano sempre recentissimi, su tutti troneggiava l’immancabile Artusi. Più divertente era invece esplorare quelle vecchie scatole di latta che contenevano, pressati ma mai sgualciti, innumerevoli ritagli da riviste del passato, con la grafica essenziale e quel modo variopinto di fotografare il cibo tanto in voga negli anni ’70. Era anche un modo di collegarsi alla nostra infanzia, di captare quali colori e quali abitudini avesse la nostra vita familiare quando ancora eravamo piccole. Di fronte a questo scenario di ricette “vintage” potete immaginare quale scrigno di conoscenza si aprì quando mi regalarono il sopraccitato libretto. Di tutte le invitanti pietanze che esso illustra la torta che di seguito descriverò rappresenta in assoluto la ricetta più eseguita, per la semplicità della preparazione e per la bontà genuina. Insomma, un successo garantito. Mi permetto di suggerirvi nella preparazione della torta una variante nella mescola dell’impasto data dall’esperienza personale, che differisce un po’ da quella trascritta nel testo originario.
Lascio il testimone di questa bella esperienza gastronomica a nuovi entusiasti sperimentatori.
Laura
TORTA DI MELE COPERTA
per una tortiera da 26 cm di diametro
Per il ripieno:
1 kg di mele acidule
- 2-3 cucchiai di zucchero
- scorza di limone
- cannella a piacere
Per l’impasto:
- 300 g di farina
- 2 cucchiaini rasi di lievito in polvere
- 100 g di zucchero
- zucchero vanigliato
- 1 cucchiaino di rum
- 1 presa di sale
- 1 uovo + un tuorlo
- 125 g di burro
Sbucciate le mele e dopo averne eliminato il torsolo, tagliatele a pezzetti e cuocetele a fuoco basso con 2-3 cucchiai di zucchero e la scorza di limone, spolverizzandole con un po’ di cannella secondo il vostro gusto.
Intanto preparate la pasta. Il mio consiglio personale per ottenere un impasto più morbido e facile da lavorare è di mescolare il burro (che avrete avuto cura di togliere da frigo qualche ora prima in modo da ammollarlo quanto basta) assieme allo zucchero in un recipiente di metallo alto e stretto, unendovi in seguito l’uovo. Versate il composto cremoso così ottenuto in un’ampia terrina contenente la farina e gli altri ingredienti. Lavorandolo con le mani otterrete un impasto liscio che lascerete riposare al fresco per alcuni minuti. Stendete un terzo la pasta formando un disco dello stesso diametro della tortiera. Con la parte restante dell’impasto foderate il fondo e i bordi della tortiera. Versatevi il ripieno di mele completamente raffreddato in modo che non comprometta la cottura della pasta. Coprite il tutto con il disco di pasta rimanente e spennellate con tuorlo d’uovo sbattuto. Punzecchiate la superficie in più punti per facilitare l’uscita del vapore durante la cottura.
Cuocete in forno a 200°C per 40 minuti circa, la cottura ottimale si ottiene quando la superficie è leggermente dorata. La torta può essere servita spolverizzandola con zucchero a velo o cannella a piacere.
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